Cena di alta classe

Interessante cena di alta classe al ristorante Il Sole di Trebbo di Reno:

[...] tra gli chef di nuova generazione, i più apprezzati, hanno mutato nel corso degli anni la cucina abbinando i piatti della tradizione regionale italiana all'elevata aspirazione alla ricerca, alla sperimentazione mai eccessiva, all'intuito per le novità, facendo dell'equilibrio tra storia e innovazione culinaria l'asso nella manica di questa locanda.

Non ho linkato il loro sito perché è un malvagio monoblocco in Flash e per punizione è introvabile in Google. Si può trovare la loro e-mail, a cui ho scritto per chiedere del menú di capodanno, ma non hanno mai risposto.

Ci andai coi miei vari anni fa e ci lasciò un buon ricordo, quindi ci son tornato con morosa a vedere se ne vale ancora la pena.

Abbiamo mangiato (vado a memoria e non sono descrizioni esatte):

Primi

Io: Cappellacci di ricciola al sapore di funghi con gelato di tartufo nero.

Lei: Zuppa di riso con tortelli di spigola, cime di rapa e odore di arancio.

Secondi

Una porzione in due di: Branzino con scampi arrostiti.

Dolce

Millefoglie allo stracchino con sale affumicato e salsa di kaki.

Vini

Pinot di San Michele Appiano, purtroppo non ricordo la cantina.

OLIVARES Dulce Monastrell spagnolo. Abbiamo chiesto al cuoco quale regione della Spagna, ma non è mai tornato indietro a dircelo. Google compensa: Murcia.

Commenti

In attesa del primo

Mini porzione di ricciola cruda con limone caramellato, paté di olive taggiasca e pappa al pomodoro. Buone le varie parti anche se non formavano un insieme: un assaggino non stupefacente, ma interessante.

Cappellacci di ricciola al sapore di funghi con gelato di tartufo nero

La pasta dei cappellacci non era male, anche se il ripieno mancava o di sale o di sapore, e per percepirlo bisognava prestare molta attenzione.

I funghi, erano amari come il veleno.

Il gelato di tartufo nero, in onore al tartufo nero del tartufo aveva l'odore ma non il sapore. Il sapore era un vago dolcino.

Il sapore che è rimasto in bocca era lo spiacevole amaro dei funghi.

Zuppa di riso con tortelli di spigola, cime di rapa e odore di arancio

La zuppa aveva una consistenza vinilica e un sapore assente. Al primo assaggio il pensiero di entrambi è stato: "si offendono se chiedo del sale?".

I tortelli avevano una buona pasta, il ripieno era percettibile ma l'odore di pesce non era contrastato piú di tanto dall'arancio (che ci stava benino) ma dalle cime di rapa, sgradevolmente amare.

Il sapore che è rimasto in bocca era lo sgradevole amaro delle cime di rapa.

Branzino con scampi arrostiti

Al primo assaggio il branzino non era male, ma al secondo assaggio non diceva piú molto: un po' di sale io ce lo avrei messo. Lo scampo era buono, ma era servito in una specie di lana di patata nera fritta che sapeva di patatine fritte e ne copriva quasi interamente il sapore.

In attesa del dolce

Pallina di gelato alla fragola con sopra una fragola.

Il gelato era fatto con fragole buone, cosa che ho apprezzato, ma a parte gli ingredienti la struttura non ci ha stupiti: a Bologna ci si è abituati a standard di gelato molto alti.

In uno dei due piattini abbiamo trovato un corpo estraneo che stiamo ancora cercando di convincerci non fosse un'unghia. Mi pento di non aver chiamato il cameriere per spiegazioni, è l'abitudine da viaggiatore ad avere poche pippe per questo genere di cose.

Millefoglie allo stracchino con sale affumicato e salsa di kaki

Decisamente il top della serata, verrà ricordato per lungo tempo.

La sfoglia del millefoglie era un capolavoro: ottima da tutti i punti di vista: veramente un piacere.

A romperla col cucchiaio e a sentirla sotto i denti la bocca si aspetta, esige di trovarci in mezzo qualcosa di altrettanto grandioso, e ci rimane male quando ci trova, ebbene sí, dello stracchino che sa di stracchino.

Delusione. Ma non è finita, perché poi arriva il sale affumicato, e a quel punto si entra in un nuovo mondo. Giuro, non ho mai provato nulla di cosí creativamente rivoltante. Mi sono sforzato di finirlo per trovargli un senso, ma niente: se ci ripenso mi viene la nausea. È la prima volta che la parola migliore che trovo per descrivere un dessert è offensivo.

La salsa di cachi che decorava il piatto non era male, ma non poteva che assistere impotente alla tragedia.

Lo stomaco si sta ancora lamentando: non per la difficoltà di digestione, ma per la rabbia del vedere varie parti tutte di alta qualità unite nello scempio di una cacofonia cosí disgustosa.

È la prima volta che il mio stomaco non vuol digerire perché si sente preso in giro.

Dopo il dolce

Un assaggio di dolcetti piú o meno interessanti, su cui spiccava una ciotolina di crema che per entrambi aveva una netta dominante di cloro sotto la quale il sapore di uovo non era neanche male.

Servizio

Gli altri clienti

Uno dice magari non ci hanno presi sul serio perché venivamo da un pomeriggio a passeggio per il centro ed eravamo in jeans: come stile sarebbe da migliorare.

Però... però noi non andiamo a fumare in bagno (che poi puzza!) e dopo aver usato il mini asciugamanino di tela monouso lo riponiamo nella cesta degli asciugamanini di tela monouso usati, invece di ripiegarlo e rimetterlo bagnato nella pila di quelli puliti.

Prezzo

Cose che si possono fare allo stesso prezzo:

Questa entry di blog è stata scritta per rappacificarmi col mio stomaco, che prima di iniziare la digestione ha richiesto una chiara presa di posizione.

Ergo, chiara presa di posizione: stasera abbiamo mangiato male.

Vediamo se ora il mio stomaco mi permette di dormire.